Quadro giuridico relativo alla libertà religiosa ed effettiva applicazione
Nel Preambolo della Costituzione di Antigua e Barbuda[1], il Paese è definito come una nazione sovrana che riconosce «la supremazia di Dio, la dignità e il valore della persona umana» e «i diritti e le libertà fondamentali dell’individuo».
Ai sensi dell’articolo 3, ogni persona ha diritto ai diritti e alle libertà fondamentali senza distinzione di razza, luogo di origine, opinioni o affiliazioni politiche, colore, credo o genere. Tali diritti comprendono le libertà di coscienza, di espressione, e di riunione e associazione pacifica, sempre nel rispetto dei diritti e delle libertà altrui e nell’interesse pubblico[2].
L’articolo 6 riconosce il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare[3].
Secondo l’articolo 11, comma 1, nessuno può essere impedito nel godimento della libertà di coscienza, che include le libertà di pensiero e di religione, la libertà di cambiare religione e la libertà di manifestarla e propagarla mediante il culto, l’insegnamento, la pratica e l’osservanza, sia individualmente che collettivamente, in pubblico o in privato.
Ad eccezione che con il consenso dell’interessato, o del genitore o tutore nel caso di minori di età inferiore ai 18 anni, nessuno che frequenti un’istituzione educativa può essere obbligato a ricevere istruzione religiosa o a partecipare a servizi o cerimonie religiose diverse da quelle della religione professata (articolo 11, comma 2).
Inoltre, nessuno può essere costretto a prestare giuramento in modo contrario alle proprie convinzioni o alla propria religione (articolo 11, comma 3).
Secondo l’articolo 14, nessuna legge può essere discriminatoria «né per sua natura né nei suoi effetti», intendendo per discriminazione un trattamento diverso delle persone in ragione della loro razza, luogo di origine, opinioni o affiliazioni politiche, colore, credo o genere.
I ministri di culto non possono essere nominati al Senato (articolo 30) né eletti alla Camera dei Rappresentanti (articolo 39).
Il Venerdì Santo, la Pasqua, il Lunedì di Pentecoste (Whit Monday) e il Natale sono festività riconosciute per legge[4].
In base all’articolo 19 della Legge sull’Istruzione del 2008[5], gli studenti possono esprimere qualsiasi credo o opinione religiosa, politica, morale o di altro tipo, purché ciò non leda i diritti degli altri studenti o delle persone presenti nella scuola.
L’articolo 29 stabilisce che l’ammissione a una scuola statale non può essere negata sulla base della razza, luogo di origine, credo o genere[6].
L’insegnamento religioso è parte integrante del programma scolastico delle scuole statali e semi-statali ed è impartito secondo un piano adottato dalla scuola, il quale non può includere il catechismo specifico di alcuna religione (articolo 147). In conformità con l’articolo 11, comma 2 della Costituzione, i genitori possono esprimere obiezioni all’insegnamento religioso.
Nel gennaio 2019 è stata promulgata una legge[7] che consente ai membri dei gruppi religiosi – inclusi, ma non soltanto, i rastafariani – di coltivare, possedere e trasportare determinate quantità di cannabis per scopi religiosi. L’uso della cannabis è consentito anche durante le funzioni religiose, ma è necessario registrarsi preventivamente presso le autorità competenti.
Le organizzazioni religiose devono registrarsi compilando un modulo fiscale online, nel quale devono descrivere le proprie attività. Il modulo viene esaminato dal Dipartimento delle Entrate (Inland Revenue Department), che decide se approvare o meno la registrazione. Una volta registrati, i gruppi possono beneficiare di esenzioni fiscali e acquisire proprietà[8].
Episodi rilevanti e sviluppi
Nel giugno 2023, il Centro dei Ministeri Cristiani ha deciso di non accettare fumatori di cannabis come padrini, ritenendo che tale pratica fosse incompatibile con il loro ruolo di sostegno nella crescita nella fede dei figliocci[9].
Nel giugno 2024, l’Alleanza Evangelica di Antigua e Barbuda ha espresso preoccupazione sull’uso della cannabis in luoghi pubblici e spazi sacri, in particolare nelle chiese e nei cimiteri durante i funerali. Il gruppo ha invitato il governo a lanciare una campagna educativa per informare la popolazione che l’uso di cannabis nei luoghi pubblici rimane illegale.
Pur difendendo l’uso religioso della cannabis da parte dei rastafariani, il primo ministro Gaston Browne ha sottolineato l’importanza di rispettare la legge e onorare i luoghi sacri delle altre religioni[10].
Nel giugno 2024 è stato completato il rinnovamento della Chiesa Avventista del Settimo Giorno del Tempio di Tindall, grazie a una collaborazione tra il governo e la Chiesa. Si tratta del primo luogo di culto adattato per servire come rifugio di emergenza capace di resistere a condizioni climatiche avverse. Il Dipartimento dell’Ambiente ha incluso quattro chiese nell’ambito dello stesso programma[11].
La Settimana Nazionale della Gioventù si è svolta nell’agosto 2024, con tema centrale il contributo dei giovani allo sviluppo sostenibile attraverso la forza spirituale. L’evento è stato aperto da un servizio religioso a cui hanno partecipato anche leader governativi[12].
Nello stesso mese, preoccupato per l’aumento della violenza tra i giovani, il governo ha invitato la Commissione Ecclesiastica a fornire orientamenti e strategie. La proposta accettata è stata quella di introdurre «una preghiera all’inizio di ogni giornata scolastica in tutte le scuole pubbliche»[13].
Nel settembre 2024, l’Alta Corte di Antigua e Barbuda ha avviato la raccolta di pareri sull’istanza di abrogazione della Legge sui Reati contro la Persona del 1861, che impone restrizioni sull’accesso all’aborto. La questione ha suscitato forti divisioni nel Paese, con alcuni che ritengono la legge obsoleta, mentre i gruppi religiosi sostengono che essa protegga il diritto alla vita[14]. L’Alleanza Evangelica di Antigua e Barbuda ha presentato domanda per essere riconosciuta come parte interessata[15].
Il governo ha annunciato una Giornata Nazionale di Preghiera nel settembre 2024, in risposta all’aumento della criminalità e alle preoccupazioni per la sicurezza pubblica. Secondo quanto riportato da un organo di stampa, il governo «cerca un intervento divino per la pace e la sicurezza»[16].
Prospettive per la libertà religiosa
Durante il periodo di riferimento, non sono stati segnalati episodi di intolleranza religiosa. Il governo ha espresso apprezzamento per il contributo delle organizzazioni religiose al Paese. Le relazioni tra le diverse confessioni risultano pacifiche.
Fonti